NON TUTTO E' PERMESSO

Con il progetto “Non tutto è… permesso”  gli insegnanti hanno accompagnato gli alunni in un cammino di maturazione  per raggiungere una completa coscienza etica, quale presupposto di rapporti interpersonali fondati su pensieri e comportamenti civili e responsabili. Ogni classe ha sviluppato le regole da seguire nei vari momenti di aggregazione. Le mie terze hanno seguito il seguente percorso:

rispettarsi a tavola:
1.lavarsi le mani
2.l’uso del tovagliolo, del bicchiere e delle posate
3.come ci si relaziona con i commensali
4.cosa da fare e cose da non fare.

 Nella foto  i nostri elaborati esposti in una mostra aperta al pubblico: abbiamo allestito il paese di Regolandia. Lo striscione azzurro sopra le case di Regolandia portava questa scritta :”Prova ad aprire le finestre delle case di Regolandia e scopri se anche tu rispetti le buone maniere a tavola.”


Ecco cosa c’era scritto sulla porta della prima casa:

Benvenuti a Regolandia, il paese delle regole che insegnano le buone maniere a tavola, per vivere insieme nel pieno rispetto dei diritti e dei doveri di ognuno di noi, cercando di ridurre il più possibile gli episodi di maleducazione: un  bambino educato diventerà un adulto rispettoso di sé e degli altri. E poi le regole non impediscono certo lo sviluppo della personalità!

Ed ecco le regole che si potevano vedere aprendo le finestre:

Non bere se hai il cibo in bocca. Bevi a piccoli sorsi, non fare la figura del “morto di sete” e termina senza sospiri o scrocchi di soddisfazione.

Man mano che si mangia e si beve è bene pulirsi con il tovagliolo non con la manica il tovagliolo si stende sulle gambe non si mette al collo.

Non mettere le dita in bocca: se qualcosa ti dà fastidio, usa la lingua o lo spazzolino da denti… Ma in bagno, non a tavola.

Non si parla con la bocca piena, tanto nessuno capirebbe e non si fanno bocconi troppo grossi.

Non aprire la bocca nemmeno per parlare: potresti trasformarti in una specie di vulcano che erutta briciole, rischiando inoltre che un boccone ti vada di traverso.

Infine abbiamo costuito il “Grande libro delle posate” che racconta l’uso delle posate nella storia dell’uomo, ed il “Piccolo libro delle posate” che riporta questa favoletta:

SAI APPARECCHIARE BENE LA TAVOLA?

LEGGI QUESTA FAVOLETTA CHE TI INSEGNERA’ COME DISPORRE LE POSATE

  C’ era una volta una bella città tonda tonda: la città di Tavola. Nella città tonda tonda c’era una grande piazza tonda tonda. Tutti gli abitanti dicevano “che bella piazza tonda tonda nella città tonda tonda!”A Tavola andò a vivere una coppia di signori: il signor Coltello, un signore buffo, alto e magro magro e sua moglie, la signora Cucchiaio.La moglie del signor Coltello era una donnetta paffutella, con una bella faccia tonda tonda. Questi due signori girarono per tutta la città tonda tonda per cercare una casa e alla fine decisero di andare a vivere nella casa della mano che disegna, che sembrava proprio bella. Ma la signora Cucchiaio che era un po’ brontolona disse al marito: “Signor Coltello, voglio la piscina!’”. Allora il signor Coltello decise di comprare una piscina tonda tonda. Un giorno il signor Coltello sentì una voce allegra che cantava, allora si girò a guardare e scoprì che la loro vicina era la bella signorina Forchettina che stava prendendo  il sole. Il signor Coltello la guardò e la salutò. Forchettina gli disse “Vieni a prendere il sole con me?”. Ma la moglie gelosona sentì e rispose: “Eh no caro, ricordati che sei mio marito e devi stare qui anche quando non ci sono!” Allora il signor Coltello promise che anche quando la signora Cucchiaio non c’era, lui stava in casa perché le voleva bene, ma salutò sempre da lontano la bella Forchettina perché era un signore simpatico ed educato.

Bravi i miei alunni: hanno imparato le regole per essere ragazzi educati e rispettosi e si sono divertiti un sacco!


 

 

 

 

RE TAPPO

Abbiamo letto in classe la favola IL RE TAPPO di Erica De Ponti.

E’ il primo libro per bambini scritto da Erica De Ponti, famosa soprattutto per i suoi libri sulla città di Milano. Si tratta di una favola dai toni delicati e dalle vicende intriganti che racconta le avventure di un tappo che diventa re, perché “ognuno di noi ha un ruolo glorioso nella vita. Si può essere re in tanti modi.”

Le bellissime illustrazioni sono di Gianni Maiotti, famoso pittore e fotografo, che ha disegnato in maniera accattivante le avventure di Re Tappo.

Ho guidato gli alunni alla ricerca degli elementi tipici della favola nella storia letta insieme, come nello schema che segue:
 


LA FAVOLA                                                                                                                IL RE TAPPO


La favola è un racconto che contiene una MORALE     Ognuno di noi ha un ruolo

per insegnarci a comportarsi bene.                                  glorioso nella vita.

                                                                                          Si può essere re in tanti modi

 


I PROTAGONISTI sono animali parlanti, piante e                      Un tappo

oggetti che si comportano come persone

 


I protagonisti rappresentano DIFETTI e                        Il re tappo è presuntuoso e superbo

VIRTU’ degli esseri umani                                            all’inizio, generoso e altruista

                                                                                                alla fine della storia

 


Il TEMPO in cui si svolge il racconto è indeterminato                C’era una volta…

 

Abbiamo poi provato a costruire con materiali poveri il protagonista e gli altri personaggi della favola:
per IL RE TAPPO ed i suoi soldati sono stati utilizzati dei tappi di champagne o spumante e le tempere.
Gli occhi e la bocca sono stati disegnati con dei pennarellini, mentre il naso è stato realizzato con un corallino rosso.

 

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Abbiamo poi fornito i soldati di baionette, come nelle illustrazioni del libro, formate da un cerino ed un sottilissimo filo metallico. Noi abbiamo utilizzato “l’anima” dei laccetti di plastica che si usano per chiudere i sacchetti del freezer.

A questo punto il nostro eroe non poteva restare solo, così è arrivata una deliziosa sposina e…vissero felici e contenti.
 

Per la sposa abbiamo aggiunto un po’ di tulle per il velo e, con dei fiorellini finti, abbiamo formato il boquet, il tutto preso da un sacchettino di confetti.

E’ un lavoro semplice ma che ha divertito molto i miei alunni!
 

Ascii art

L'Ascii art, è una forma d'arte nella quali le immagini sono prodotte utilizzando i caratteri della tastiera del computer.

I lavori proposti qui di seguito accostano quindi informatica ad arte ed immagine, favorendo e sviluppando le capacità logiche, l'attenzione e la concentrazione dell'alunno. L'insegnante può dettare il percorso che l'alunno deve eseguire con i tasti del pc.

 

 

Le classi quarte hanno visitato le Gallerie d'Italia di Piazza Scala e gli scavi del teatro romano di Piazza Affari, sotto il palazzo della Camera di Commercio.

E' stata una vera immersione nel mondo dell'arte con le sue molteplici sfaccettature: pittura, scultura, architettura e recitazione. Bravissime le archeologhe che ci hanno seguito nel percorso didattico completamente gratuito (cosa che in tempi di crisi  non guasta).

Lascio la cronaca della giornata alla spontaneità di Marta.

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