I nomi sono parole che indicano persone, cose, animali, idee e sentimenti.
Per esempio:
bambino (persona); bambola (cosa); leone (animale); pace (idea); gelosia (sentimento)
In base al loro significato, posso classificare i nomi in:
- comune (indica persone, cose e animali in modo generico) per esempio cane indica tutti quei mammiferi a quattro zampe che abbaiano, scodinzolano, ringhiano...
-proprio (indica cose, persone e animali in modo specifico, si scrive con la lettera iniziale maiuscola e di solito non si usa al plurale) per esempio Valentina
-concreto (indica ciò che può essere percepito con i cinque sensi) per esempio quaderno
-astratto (indica idee, sentimenti e stati d’animo che posso raffigurare mentalmente ma non percepire con i cinque sensi) per esempio amore
-individuale (indica una singola entità) per esempio elefante indica un solo animale
-collettivo (anche se di numero singolare, indicano una pluralità) per esempio gregge indica un gruppo di ovini
In base al genere, posso classificare i nomi in: MASCHILI e FEMMINILI
COME SI FORMA IL GENERE DEL NOME?
In alcuni nomi, detti MOBILI, per cambiare genere, basta cambiare la desinenza.
Per esempio: maestr-o al femminile diventa maestr-a.
Altri nomi, detti INDIPENDENTI, per cambiare genere, cambiano completamente.
Per esempio: gallo (masc.) gallina (fem.).
Con altri ancora,di GENERE COMUNE, basta cambiare l’articolo.
Per esempio: il dentista (masc.) la dentista (fem.).
Per altri ancora, detti di GENERE PROMISCUO, si deve specificare con l’aggiunta di un aggettivo.
Per esempio: il pinguino femmina, il pinguino maschio.
In base al numero, i nomi possono essere SINGOLARI o PLURALI.
COME SI FORMA IL NUMERO DEL NOME?
In alcuni nomi, detti VARIABILI, per cambiare genere, basta cambiare la desinenza.
Per esempio: maestr-o (sing.) maestr-i (plur.)
maestr-a (sing) maestr-e (plur.)
In altri ancora, detti INVARIABILI, basta cambiare l’articolo.
Per esempio: il sosia (sing.) i sosia(plur.)
il caffè (sing.) i caffè (plur.)
I nomi SOVRABBONDANTI hanno più forme per il singolare o per il plurale.
Per esempio: orecchio (sing.) orecchi o orecchie (plur.)
Alcuni nomi sono DIFETTIVI, cioè mancano del singolare o del plurale.
Per esempio: varicella, giugno, coraggio (hanno solo il singolare)
In base alla sua STRUTTURA, il nome può essere:
primitivo (è formato solo da radice e desinenza).
Per esempio: cart-a
derivato (è un nome primitivo modificato con l’uso di suffissi, elementi posti dopo la radice, o di prefissi,
elementi posti prima della radice).
Per esempio: carta (primitivo) cart-olaio (deriv.) cart-oleria (deriv.)
alterato ( è un nome derivato, che esprime particolari sfumature di qualità e quantità).
Un nome alterato può essere
DIMINUTIVO es. ragazzino
ACCRESCITIVO es. ragazzone
VEZZEGGIATIVO es. ragazzetto
DISPREGIATIVO es. ragazzaccio