Testi

Riporto alcuni brevi testi descrittivi prodotti dai miei alunni. Sono veri e propri esercizi di osservazione per la costruzione di semplici testi ortograficamente e sintatticamente corretti.

Dopo aver assegnato il TITOLO, procediamo insieme alla RACCOLTA DEI DATI SENSORIALI ed all’individuazione dei punti da trattare con la stesura di uno SCHEMA o MAPPA del testo.

Arriva poi il momento dello SVOLGIMENTO, cioè la produzione del testo vero e proprio.

Momento finale è sempre quello della RILETTURA e AUTOCORREZIONE.

MOVIMENTI NELL’INTERVALLO (dati visivi e di movimento)

Ogni mattina a scuola si svolge l’intervallo: una pausa fra una lezione e l’altra. L’intervallo dura dieci minuti, inizia alle dieci e venticinque e termina alle dieci e trentacinque. L’inizio e la fine sono segnati dal suono della campanella. La collaboratrice scolastica è incaricata di suonare la campanella per la ricreazione. Quando suona la campanella e la maestra ha finito la lezione, noi possiamo andare in bagno, fare uno spuntino e, se avanza tempo, giocare. In bagno spesso c’è la fila e, talvolta, qualche monello si comporta male, facendo dispetti o atti di vandalismo.

Di solito, ci portiamo da casa qualcosa da mangiare: un frutto, un dolcetto o una schiacciatina…

Quest’anno, in alcuni mesi, due volte alla settimana, ci viene dato un frutto fresco per il progetto “frutta nelle scuole”. Mentre consumiamo lo spuntino, giochiamo e conversiamo. C’è chi gioca a scacchi o a dama, c’è chi corre e chi si nasconde, c’è chi si sfida con il bey-blade. Peccato che l’intervallo finisca così presto.

 

LUCI E OMBRE IN CLASSE (dati visivi)

Siamo nel mese di febbraio. In aula, dalle finestre, entrano i raggi tiepidi del sole di fine inverno.

Alle otto e trenta, quando siamo entrati in classe, la luce che entrava dalle finestre era ancora debole e lattiginosa, così la maestra ha acceso le luci al neon. Ognuna delle tre plafoniere poste sul soffitto contiene quattro tubi al neon. Due lampade hanno alcuni neon fuori uso, mentre quelli illuminati emanano una luce incerta e tremante. stando seduto nel banco, nella penombra, distinguo a malapena le parole scritte alla lavagna a causa del riverbero dei raggi del sole che ne colpiscono la superficie.

Sono le dieci e quindici: abbiamo abbassato le tapparelle azzurre perchè ora la luce del sole che entra dalle finestre è diventata fastidiosa.

ALUNNI NELL’ATRIO (dati uditivi)

Ogni mattina, alle ore otto e venticinque, la collaboratrice scolastica suona la campanella che segna l’inizio della giornata.

Con un colpo deciso la collaboratrice apre la porta che gigola fastidiosamente. I ragazzi che stanno aspettando fuori dalla scuola entrano frettolosamente nell’atrio, dove trovano alcuni compagni che usufruiscono del servizio di prescuola.

Ad attenderli ci sono anche i loro maestri. Si sente il tonfo sordo degli zaini buttati a terra ed il fruscio del cappotti.

il calpestio di chi entra fa da sottofondo. Il bisbiglio che si sente all’inizio, piano piano diventa chiasso. In mezzo a quel baccano si distinguono le risate di chi scherza, le urla di chi gioca o discute e qualche volta il pianto di chi ha subito un toro.

Finalmente alle otto e trenta il trillo della campanella ci avvisa cheè ora di metterci in fila, così, accompagnati dalla maestra, saliamo le scale per andare nella nostra aula a lavorare.

LE MIE MANI (dati tattili)

Sono una ragazzina di otto anni e mi chiamo Giovanna. Osservo e descrivo le mie mani.

La pelle del dorso delle mie mani è liscia e morbida. Sulla superficie rosea traspaiono i vasi dove scorre il sangue.

In fondo alle dita affilate noto le unghie corte e rosicchiate. Se giro le mani, la pelle del palmo si presenta con dei solchi ed ispessita in alcuni punti. Tocco le mie mani: le sento calde e sudate. 

 

Ecco un primo esempio di FIABA con domande di comprensione, per vedere se ti è tutto chiaro:

C’era una volta una fanciulla, di nome Cenerentola, che viveva con la matrigna cattiva e le due sorellastre gelose. La povera Cenerentola doveva fare da sola tutti i lavori di casa, con la sola compagnia dei suoi amici uccellini e topolini, che la svegliavano ogni mattina e la tenevano allegra. Infatti, anche se le sorellastre e la matrigna la trattavano sempre male, Cenerentola non smetteva mai di sorridere e cantare.
Un bel giorno arrivò un messaggio del re, che invitava a un ballo in onore del principe tutte le fanciulle del regno.
Anche Cenerentola voleva andarci, ma la matrigna le disse: “Solo se finisci in tempo le faccende!” Così Cenerentola fu costretta a lavorare tutto il giorno, mentre le sorellastre la prendevano in giro.
I suoi piccoli amici, allora, decisero di cucirle un bellissimo abito da sera.
Quando Genoveffa e Anastasia videro che era così bella cominciarono a strillare per la rabbia. “La mia sciarpa!” gridò una. “E questa è la mia collana!” urlò l’altra.
Le saltarono addosso e strapparono il suo bel vestito in mille pezzi.
Cenerentola piangeva tutta sola e triste nel giardino… Quand’ecco, in uno splendore luccicante di stelline, le apparve la sua madrina, la fata Smemorina. “Bibidi, bobidi, bu!” recitò la fatina. In men che non si dica, una zucca fu trasformata in una meravigliosa carrozza tirata da quattro cavalli.
Poi, con l’ultimo tocco di bacchetta magica, l’abito strappato di Cenerentola si trasformò nel più bel vestito da sera che si fosse mai visto. “Su su! E’ ora di andare,” disse la fatina. “Ma non dimenticarti piccola: a mezzanotte precisa tutto tornerà com’era prima”.
Il principe ballò solo con Cenerentola per tutta la sera ma, quando arrivò la mezzanotte, Cenerentola fuggì dal palazzo correndo e perdendo sulle scale una scarpina di cristallo. Il re, infuriato, ordinò che si provasse la scarpina a tutte le fanciulle del regno.
Quando il l’incaricato del re arrivò a casa di Cenerentola, ci si accorse subito che i piedoni delle due sorellastre erano troppo grossi per entrare in quella scarpina…
Ma quando arrivò il turno di Cenerentola, la matrigna fece inciampare l’aiutante del re e la scarpina si ruppe.
Cenerentola aveva però conservato la seconda scarpina; la tirò fuori e la infilò: era proprio perfetta per il suo piedino!
Cenerentola fu subito portata al castello, dove si celebrarono le nozze tra lei e il principe, che vissero per sempre felici e contenti.

1-    Come intitoleresti questo testo?

2-    Chi è la protagonista?

3-   Chi è l’antagonista?

4-  Chi è l’aiutante della protagonista?

5-    Chi sono gli altri personaggi?

6-    Quali parole indicano il tempo in cui si svolge la vicenda?

7-    Qual è l’oggetto “magico” che aiuta la protagonista?

8-    La vicenda si svolge in due ambienti, indica quali:

casa della matrigna     ⃝              giardino incantato    ⃝                       castello del principe    ⃝

9-    Secondo te di che tipo di testo si tratta?

fiaba     ⃝                              testo informativo     ⃝                                         favola     ⃝

Un altro esempio:

C’erano una volta due fratellini di nome Hansel e Gretel, che abitavano in una casina vicino al bosco.
La madre e il padre erano molto poveri.
Una mattina il padre disse ai piccini: – Andiamo a tagliare la legna nel bosco.
I figli lo seguirono contenti.
L’uomo si era lasciato convincere dalla moglie ad abbandonare i bambini, perché non aveva di che sfamarli.
Giunti nel bosco: – Aspettatemi qui – disse. Poi si allontanò tristemente.
Rimasti soli, Hansel e Gretel attesero il ritorno del babbo. Scese la notte e cominciarono ad avere paura; Hansel stringeva a sé la sorellina per consolarla.
Quando capirono di essere stati abbandonati, si misero in cammino per tornare a casa.
Giunsero davanti una casetta di zucchero.
Mentre affamati mangiavano un pezzetto di muro, apparve sulla porta una vecchina che li invitò ad entrare.
Non sapendo che la vecchina era una strega che attirava i bambini per poi mangiarli, i piccini entrarono.
Ma subito la vecchia imprigionò Hansel. Poi mandò Gretel in cucina, e la costrinse ad accudire a tutte le faccende di casa.
La strega prima di mangiare il bambino voleva aspettare che fosse un po’ ingrassato, per questo lo faceva mangiare molto e lo teneva legato con una corta catena perché non si muovesse.
Il giorno dell’esecuzione di Hansel arrivò, la vecchia fece preparare il forno a Gretel, appena fosse stato ben caldo il bambino ci sarebbe finito dentro.
Gretel però, intanto, era riuscita ad aprire la catena del fratello, e quando la strega aprì lo sportello del forno per vedere se aveva raggiunto al temperatura giusta, i due fratellini la spinsero nel forno e si liberarono definitivamente di lei.
La strega era ricca e i bambini si impadronirono dei suoi tesori e felici tornarono a casa.

1-    Come intitoleresti questo testo?

2-    Chi sono i protagonisti?

3-    Chi è l’antagonista?

4-    Chi sono gli altri personaggi?

5-    Quali parole indicano il tempo in cui si svolge la vicenda?

6-    La vicenda si svolge prevalentemente in due ambienti, indica quali:

casa della strega    ⃝                               bosco    ⃝                             castello del principe    ⃝

6-    Secondo te di che tipo di testo si tratta?

fiaba    ⃝                              testo informativo    ⃝                                         favola     ⃝

Ecco ora qualche favola

Esopo

C’era una volta una volpe molto furba e affamata. Quando la volpe giunse in un vigneto vide grossi grappoli d’uva matura che pendevano dai tralci delle viti. Così si alzò sulle zampe posteriori e saltò con agilità per afferrare un po’ d’uva, ma non ci riuscì. Riprovò più volte, con ostinazione ma senza  successo. ” Quest’uva è troppo acerba! Poco importa se non riesco ad afferrarla…ritornerò quando sarà matura!”

1- Chi è il protagonista della favola?

2- Ci sono altri personaggi?

3- Che cosa vede la volpe?

4- La volpe come giustifica il suo fallimento? 

5- Secondo te qual è la morale della favola:

A E’ meglio non mangiare l’uva acerba perché può venire il mal di pancia.

B E’ facile disprezzare ciò che non si può ottenere

C Chi va piano va sano e va lontano

  

Quel giorno un paffuto granchio arancione, era proprio di ottimo umore. Se ne andava passeggiando allegramente per la spiaggia riscaldata dal sole, canticchiando la sua canzoncina preferita, una vecchia serenata imparata chissà dove. Egli si vantava spesso con gli altri abitanti del mare, della sua capacità di poter vivere tranquillamente sia dentro che fuori dall’acqua. E quelli, senza nascondere un pizzico d’invidia, lo osservavano camminare tranquillamente sulla terraferma. Ogni volta però, il buon granchio riportava ai suoi amici pesci un grazioso ricordino delle sue escursioni. Ma quel mattino egli non ne voleva proprio sapere di rientrare in acqua. Il cielo era tanto limpido e sereno da attirare l’ammirazione anche dei più indifferenti. Per questo il granchietto continuò la sua lunga passeggiata.

Nello stesso giorno, una giovane volpe insoddisfatta per la scarsità del suo pranzo quotidiano, si aggirava affamata per la spiaggia in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti. Camminava molto arrabbiata con se stessa per l’incapacità dimostrata a procurarsi del cibo quando vide, quasi per caso, l’ignaro granchio fermo sulla sabbia a contemplare il paesaggio.

La volpe gli si avvicinò curiosa e con un balzo gli piombò proprio davanti. Il povero granchio si prese uno di quegli spaventi memorabili che rimangono bene impressi nei nostri ricordi per tutta la vita e, cercando di indietreggiare si riparò con le zampine.

La volpe era decisa e pronta a mangiarselo in un sol boccone pur non sapendo bene di che animale si trattasse. Fortunatamente il granchio, riavutosi dalla paura, riuscì a respingere il suo nemico sfoderandogli le sue terribili tenaglie e pungendogli il muso. Dopo la fuga della volpe sconfitta, il granchio si tuffò in acqua e andò a raccontare la sua brutta avventura agli amici spiegando quanto fosse più sicuro vivere nel mare!

                                                                                                                      Esopo

1-      Che cosa vuol dire l’espressione paffuto?

Cicciottello     ⃝                                               rugoso     ⃝                               giovane     ⃝

2-      Chi è il protagonista della favola?    

3-      Chi sono gli altri personaggi della favola?                                                                          

4-      Quali sono le parole che ti indicano il tempo in cui si svolge la vicenda?             

5-       Dove si incontrano la volpe e il granchio?                                       

6-        Qual è la morale della favola?                                                                                           

⃝       Le persone che affrontano situazione nuove senza averne l’esatta conoscenza finiscono sempre nei guai.

⃝La volpe ed il granchio non possono essere amici

    ⃝Il granchio non si può mangiare

7-      Che cosa fa la volpe dopo che il granchio le ha punto il naso?                                          

8-      Chi è l’autore di questa favola?                                                                                          

9-     Come intitoleresti questa favola?                             

   

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